Andar per mare… Quarta puntata. Pietro Vesconte
di Anna Maria Barbaglia
Continuiamo il nostro viaggio per mare attraverso le carte-portolano.
Vi avevo lasciato un po’ di tempo fa con la Carta Pisana, oggi riprendo il cammino.
Come ho detto nei precedenti articoli le carte-portolano erano strumenti soprattutto in uso tra i mercanti per la loro necessità di un porto sicuro e la loro sicurezza ed è per questo che la loro compilazione si diffuse molto presto.
Nel XIV i Sovrani dei paesi che si affacciavano sul Mediterraneo iniziarono ad emanare precise direttive per obbligare l’uso di queste carte su ogni nave che, per questo motivo, dovevano essere compilate da professionisti.
Senza dubbio la Genova fu la sede italiana dove si iniziò lo studio e la successiva compilazione delle carte-portolano, ma anche a Venezia prosperò l’arte cartografica nel secolo XIV e ciò è dimostrato dall’opera di Marino Sanudo soprannominato Torsello Liber Secretorum Fidelium Crucis composta nei primi anni del 1300 per incitare il Papa ed il Re di Francia ad indire una nuova crociata, opera che era arricchita da numerose carte nautiche oltre che da mappe della Terra Santa e dell’Egitto. Le carte, presentate a Papa Giovanni XXII che nel 1321 si trovava nella sede di Avignone, rappresentavano il Mediterraneo, un mappamondo generale oltre alle già citate Egitto e Terra Santa, in particolare, quella riguardante il Mediterraneo, era divisa in sette fogli.
Il Sanudo non fu autore di quelle carte anche se sono noti i suoi lunghissimi viaggi in ogni parte del mondo allora conosciuto fino all’Estremo Oriente ed al Nord Europa.
E qui entra in gioco Pietro Vesconte o Visconte, pioniere nella compilazione di portolani, che svolse la sua attività all’inizio del XIV secolo prima a Genova, sua città di origine, poi a Venezia dove si trasferì nel 1313.
La causa del suo trasferimento è da ricercarsi nel clima che si respirava a Genova vicinissima ad una guerra civile che poi scoppiò nel 1318 per durare fino al 1331 e che insanguinò le strade della sua città. Tali conflitti furono dovuti al contrasto tra guelfi e ghibellini.
A Venezia il Vesconte iniziò a siglare le sue opere con il simbolo di Genova, un dragone, ed iniziò a collaborare col Sanudo.
Vesconte, sembra sia stato il primo professionista a firmare e datare regolarmente le sue opere. Svolse la sua attività tra il 1310 ed il 1330 e produsse numerose mappe. Fu anche tra i primi a rappresentare in modo più accurato le coste dell’Europa Settentrionale ed in particolare quelle del Regno Unito e dell’Irlanda.
Oltre alle sue, sono giunte a noi alcuni lavori con il nome di Perrino Vesconte: il figlio o lui stesso?.
Nel “Mappa Mundi” il Vesconte inserì diversi elementi innovativi rispetto alle precedenti mappe, non sono presenti la maggior parte degli elementi fantastici e si evince anche l’ampliamento delle conoscenze geografiche.
Fu autore di almeno quattro atlanti multifoglio tutti firmati ed i vari fogli, combinati un un’unica carta nautica.
Nell’atlante da lui redatto nel 1318 e nelle carte del 1327, oltre al suo nome, è riportata la località di Venezia come luogo di esecuzione. Ciò fa capire che il Vesconte portò a Venezia la sua scuola che, successivamente, ebbe un notevole sviluppo.
L’atlante del Vesconte fu scoperto nella Biblioteca Vaticana da tal Corrado Kretshmer sul finire del XIX secolo composto da 10 tavole ed appartenente al Codex Palatinus Membranauceus n. 1362 e comprende le carte del Mar Nero, del Mediterraneo, dell’Europa Occidentale, dell’Africa Settentrionale, della Terra Santa e di Tolemaide: sembra che siano proprio queste le carte inserite nel Liber Secretorum Fidelium Crucis e coincidono con le tavole riprodotte dal Sanudo.
Ecco ciò che dice lo stesso Sanudo nell’opera presentata al Papa Giovanni XXII:
“Anno Domini millesimo trecentesimo vigesimo primo, die XXIV mensis septembris, ego Marinus Santus, dictus Torcellus de Venetiis, gratia Dei prævia introduitum habui ad Sanctissimum Patrem Nostrum Dominum Papam, cujus sanctitati duos libros super Terrae Sanctae recuperatione et conservatione fidelium prœsentavi: quorum unus copertus erat de rubeo, alter vero de cruceu. Eidem etiam prœsentavi, quatuor mappas mundi: una de mari Mediterraneo; secundam de mari et de terra; tertiam de Terra Sancta; quartam vero de terra Aegypti”.
Tutte le carte nautiche collegate al Liber di Senudo provengono dalle mani del Vesconte ed oggi sono conservate nella Biblioteca Vaticana (Codice Palatino 1362).
Numerosa fu la produzione di Pietro Vesconte, circa 180 carte, e alcune di esse, forse, anteriori alla Carta Pisana e si può senza dubbio affermare che fu un pioniere in questo settore ed influenzò la cartografia non solo italiana, ma anche quella catalana dei secoli successivi. Ci ha lasciato numerosi Atlanti conservati nei maggiori musei italiani e stranieri. In una delle carte contenute nel suo Atlante datato 1318 è presente un suo autoritratto, infatti nella tavola “Mar Nero, Mare d’Azof, Mare di Marmara” si è ritratto seduto al tavolo di lavoro e sulla carta si legge “Petrus Vesconte de janua fecit istam certam anno Domini MCCCVIII” ed è conservata nel museo Correr a Venezia.
Queste sono le opere principali firmate o a lui attribuite.
1311 datato e firmato portolano del Mediterraneo orientale, conservato (CN1) presso l’Archivio di Stato di Firenze, Italia.
1313 atlante di sei fogli datato e firmato (DD 687) dalla Bibliotheque Nationale de France di Parigi, Francia. (1. calendario, 2. Mar Nero, 3. Mar Egeo, 4. Mediterraneo orientale, 5. Mediterraneo centrale, 6. Mediterraneo occidentale e Isole britanniche)
1318 atlante datato e firmato di sette fogli custodito (Port. 28) dal Museo Correr di Venezia, Italia. (1 calendario, 2. Mar Nero, 3. Mediterraneo orientale, 4. Mediterraneo centrale, 5. Mediterraneo occidentale, 6. Spagna e Africa settentrionale, 7. Atlantico settentrionale)
1318 atlante di dieci fogli datato e firmato (MS 594) dalla Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, Austria. (1.calendario, 2. Mar Nero, 3. Medit. orientale, 4. Medit. centrale (sud), 6. Medit. centrale (nord) 7. Medit. occidentale, 8. Spagna e costa atlantica francese, 9. Britannica Isole, 10. Adriatico)
1320-21 circa non datato ma firmato da Vesconte, per il Liber secretorum di Marino Sanudo , mappa mundi plus atlante di cinque fogli (parzialmente mancante), custodito (Pal. Lat.1362A) dalla Bibliotheca Apostolica della Città del Vaticano (2. Mar Nero, 3. Egeo, 4. Palestina e Mediterraneo orientale 5. Adriatico e Nord Africa, 6. Mediterraneo occidentale e Atlantico settentrionale)
1321 datato e firmato Perrino Vesconte, atlante di cinque fogli (RP4) custodito dalla Zentralbibliothek di Zurigo, Svizzera. (1 calendario, 2. Spagna e Atlantico settentrionale, 3. Medit. centrale, 4. Medit. orientale 5. Mar Nero)
c.1321 atlante non datato di nove fogli (MS 175) tenuto dalla Bibliothèque municipale di Lione, Francia. (1. calendario, 2. rete lossodromica, 3. Mar Nero, 4. Medit orientale, 5. Medit centrale (nord), 6. Medit centrale (nord) 7. Medit occidentale 8. Isole britanniche e Francia, 9. Mare Adriatico)
1321 circa non datato e non firmato, attribuito con sicurezza a Vesconte, per il Liber secretorum di Marino Sanudo , mappa mundi e atlante di cinque fogli detenuti (Vat. Lat. 2972) dalla Bibliotheca Apostolica nella Città del Vaticano (1. Mar Nero, 2. Egeo e nord Africa, 3. Palestina e Medit orientale 4. Medit centrale, 5. Medit occidentale e Atlantico settentrionale)
c.1325 non datato e non firmato, attribuito con sicurezza a Vesconte, per il Liber secretorum , mappa mundi e atlante di cinque fogli di Marino Sanudo , conservato (Add MS 27376) dalla British Library, a Londra, Regno Unito. (1. Spagna e Atlantico settentrionale, 2. Mediterraneo centrale, 3. Palestina e Mediterraneo orientale, 4. Egeo e Africa settentrionale, 5. Mar Nero)
1327 datato e firmato Perrino Vesconte, portolano, conservato (Med Palat.248) presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, Italia.
E ora una curiosità. Pare che il nostro Vesconte si occupasse anche di medicina: esiste un documento redatto a Venezia relativo al 1326 o 1327 con il quale un certo Magister Petrus Vesconte de Janua fu nominato chirurgo in aiuto a tal Petrus Flor, notaio, affetto da idropisia (patologia caratterizzata da eccesso di liquido in una certa cavità del corpo, edema). A tale medico genovese, qualora la sua cura avesse portato un certo giovamento alla salute del notaio, sarebbe spettata una ingente somma di denaro. Chissà quale era la professione primaria del Vesconte, quella di medico o quella di cartografo? In un certo senso entrambe le professioni si avvalevano di una base comune: la precisione!
Bibliografia di massima
–http://imparareconlastoria.blogspot.com
– La Svizzera, Cerniera tra Nord e Sud, Ateneo di Scienze Lettere Arti di Bergamo
Giornate europee del patrimonio 2007.
–https://saprirovinata.wordpress.com
-Cantile: Tabula e cartografia medievale
–https://it.m.wikipedia.org/wiki/Wikipedia