Sono un volontario?!
di Antonello Blasi
Per i pochi che non lo sanno il Volontariato sociale è da anni considerato parte integrante dello sviluppo del bene comune in moltissimi Paesi del mondo e aiuta il prodotto interno lordo dell’economia dello Stato. Ha di fatto sostituito il Welfare State dimostrando che le strutture solidaristiche solide sono quelle che nascono dall’adesione dei cittadini più che calate da sistemi burocratici pesanti e paralizzanti.
L’Italia, come sempre e come in moltissimi altri campi eccelle anche in questo, ha un passato di secoli e secoli di iniziative sociali dovute non tanto alla sola Fede o alla Speranza ma alla Carità, segno distintivo del Cattolicesimo soprattutto dagli Ordini mendicanti del XII secolo al XVII con le Misericordie e le Confraternite, agli Istituti di istruzione popolare del XIX e XX secolo.
Nel mondo civile negli ultimi venti anni le associazioni di volontariato si sono moltiplicate con diverse denominazioni: cooperative sociali, di consumo, associazioni di promozione sociale, enti di assistenza beneficenza e così via. La natura è varia: vi sono quelli di tendenza cattolica, altri statali e originati dai più diversi enti pubblici e privati (incluso fondazioni bancarie e assicurative). Il mondo economico infatti ha visto le attività filantropiche come ennesima opportunity, alcuni in buona altri in meno buona fede, per fare “vetrina” ai propri prodotti beni e servizi e così, destinando percentuali anche minime, diventare sponsor di grandi progetti di solidarietà.
Non sono mancati e non mancano -ma è nella natura dell’uomo post mela!- attività illecite mascherate da attività sociali che hanno scosso la buona fede di tanti offerenti e donatori creando così una sorta di diffidenza per la carità.
Lo Stato Italiano è corso ai ripari iniziando a legiferare e regolamentare il settore del non-profit e negli ultimi anni ha rivoluzionato il sistema del terzo settore (così è chiamata la sfera del sociale e del volontariato) istituendo la categoria degli “Enti del Terzo Settore” (ETS) e facendovi rientrare tutti i soggetti che al momento hanno denominazioni varie (ONLUS Organizzazioni Non Lucrative, APS Associazioni di Promozione Sociale, ODV Organizzazioni di Volontariato, …).
E’ nato quindi il Codice del Terzo Settore nel 2017 che fornisce all’articolo 17 una puntuale definizione di volontario, inteso come “una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà”.
Frammentiamo i requisiti: il Soggetto è una persona e la Specifica è data sia nella persona fisica che giuridica. Il Verbo portante è che lo svolgimento del suo fare risponda ai bisogni delle persone e della comunità, dunque un facere pro. La Causa efficiente si rinviene nella libertà di scelta. L’Oggetto è una attività solidaristica. La Destinazione-obiettivo, ovvero il Fine, o meglio, i fini, congiunti o disgiunti, sono quelli in favore della comunità e/o del bene comune. Il Mezzo è la strutturazione di un ente. Il Tempo è quello che ognuno può dedicare e il Modo secondo le proprie capacità si articola in modo personale spontaneo, gratuito, senza fini di lucro diretti ed indiretti, ma solo per spirito di solidarietà, senza indagare sui motivi (religiosi, ideologici, filantropici,..) che danno la scintilla giusta pro bene altrui.
Il motivo emergerà giuridicamente solamente se risultasse illecito ovvero in violazione della solidarietà e strumentale ad azioni per esempio di terrorismo o commercio di sostanze o altri beni illeciti, … .
Chi è quindi il Volontario: è Come una lava che sgorga libera dal cuore scende nella valle dei bisogni travolgendo gli ostacoli e barriere fondendo scavalcando e ridisegnando l’orografia dei beneficiati che vedranno i benefici quando si sarà spenta trasformando in fertilissima una terra arida di egoismi carrierismi e opportunismi.
Il Volontario travolge i vincoli del presunto opaco e della legale diffidenza che cerca di incanalare il magma di Bene smorzandone l’ampiezza, riducendone gli effetti fino a freddarlo un centimetro prima di giungere al mare come mano protesa verso quella che si avvicina e si ritrae dei continui bisogni della fragile umanità che leviga la roccia consolidata con le continue richieste di sale e aumenta il brulichio di vita degli uomini nell’oceano di Vita.
Antonello Blasi